TESTIMONIANZE

Hanno parlato:

 

Giornale di Brescia, BresciaOggi, l’Eco di Bergamo, la Voce del Popolo, Il Giornale della Valle Camonica, l’Arena di Verona, il Corriere dell’Adriatico, il Resto del Carlino, intervista su sky 830, Lombardia News. "Dipende" Giornale del Garda, Vallesabbianews.

 

È inserito sui vari cataloghi:

 

Quadrato, AAV (sinestesie), Cento Artisti Cento (Catalogo), Stagione d’Arte Sebina, Elitè selezione Arte Italiana, Stile Arte, C.A.I (Censimento Artistico Italiano), Centro Diffusione Arte, Brescia Arte, Lombardia Arte.

 

Della sua arte sono stati pubblicati una monografia: "Tra natura e Folklore", edizioni Vallesabbia, lannuario Associazione Artisti Bresciani "Ricognizione Associazione Artisti Bresciani" e "Vomere in Arte".

 

Hanno scritto:

 

Alfredo Bonomi, Ugo Vaglia, Alberto Zaina, Virgilio Manna, Achille Petrocchi, Giancarlo Marchesi, Gilberto Vallini, Daniela Bellot, Rosanna Rossi, Michela Valotti, Romeo Seccamani, Ubaldo Vallini, Giovanni Quaresmini, Marta Boneschi, Silvano Vampini.

 

E’ presente sui siti:

 

www.esquare.it

http://movimentoitownarte.com

AABAssociazione Artisti Bresciani

https://www.vallesabbia.info

https://www.facebook.com/

"TRASPARENZE"

di Michela Valotti

Una pioggia impertinente sorprende l’artista al lavoro, punteggiando di bolle irregolari l’umido foglio che fronteggia la superficie lacustre.

Piove sul bagnato”, verrebbe da dire, fuor di metafora.

Ma l’artista non si oppone all’accidente atmosferico e, come per gioco, concede alle gocce di dialogare con l’acquerello, ottenendo così palpabili variazioni cromatiche, giocate sui tenerissimi colori pastello offerti da un mattino vaporoso e avvolgente.

È così che nasce, spontanea e verace, la pittura di Lorenzo Bacchetti, “pittore della domenica”, tenacissimo difensore di quello spazio tutto privato che si consuma nel chiuso del piccolo atelier di casa, quando non, più spesso, nelle ampie radure del lago, anzi dei laghi.

Lorenzo ha imparato da Ugo Moreno a Malcesine la rara tecnica che gli consente di cogliere l’impressione repentina e struggente di certi tonalismi. Il castello di Malcesine sgorga come un tappeto sfilacciato sulla carta marezzata. Il pennello sfiora il supporto di getto, senza disegno preparatorio, senza l’ambizione di riempire il foglio, perché l’acquerello si fa anche in negativo, “per via di levare”, scontornando le bianche vele guizzanti.

Emergono allora, con pochi tratti, gli scorci del Garda e di Idro, ma anche i poetici dettagli dei rustici valsabbini, un balcone fiorito e l’interno di un pollaio. Su su fino a Bagolino, dove il Carnevale offre lo spunto per ritrovare quella naïveté cromatica che odora di folklore. Dove, ancora una volta, la curiosità dello sperimentatore si coniuga con il dettaglio descrittivo. Qui Lorenzo non rinuncia a definire i contorni, recuperando, così, quei rivoli di colore che la fine carta giapponese disperde nella tramatura. Simbolico gesto che, al di là dell’intento documentario, ritrova il gusto della caricatura, gareggiando con l’illustrazione per l’infanzia.

La musica, nel Carnevale bagosso, non manca mai. Ritmo vitale dell’intera mise en scene, traspare nei movimenti talvolta scomposti dei figuranti, talaltra, più semplicemente, nello strumento musicale, appena tratteggiato, nelle allegorie visionarie delle ultime prove.

È qui che si consuma l’altro fortunato filone del pittore, nell’accostamento frenetico e poeticissimo di fugaci macchie, impressioni evocative di accadimenti e proiezioni memoriali, nella sincera adesione a quel mondo insieme pittoresco e caotico, “liquido” come direbbe Baumann, che connota la nostra contemporaneità.

 

"L'ISTINTO E LA LUCE"

di Marta Boneschi

L’istinto e la luce: questi a me sembrano i caratteri distintivi dell’attività artistica di Lorenzo Bacchetti, che è segnata però anche da una forte spinta alla sperimentazione. È questo segno che gli permette di improvvisare, di tentare strade nuove e diverse, secondo l’ispirazione del momento. Forse per non ripetersi, forse per misurare fino a dove lo conducono le sue capacità. Chi lo conosce sa bene che ha una personalità intraprendente, che gli piace superare i confini, conoscere i suoi simili, comunicare con tutti e non soltanto attraverso la pittura. Nei suoi lavori vedo soprattutto la luce e l’istinto. Quella che illumina molte delle sue opere è la luce della valle Sabbia, una luce che cambia nelle ore e nelle stagioni. Una luce esile illumina, ad esempio, un suo acquarello che – per mia fortuna – possiedo e guardo spesso. Si tratta di un piccolo paesaggio nei toni del grigio e del rosa, come quelli dell’alba nelle stagioni tenui e del tramonto nelle giornate chiare del pian d’Oneda. In valle Sabbia l’estate e l’inverno sono a tinte forti: bianco e nero quando fa freddo e la natura sembra morta; tanto verde e molto blu quando prati e boschi sono nel pieno del rigoglio. Le primavere e gli autunni coprono invece il paesaggio di colori esangui, certi marroni variegati sulle montagne di novembre, un bianco sporco delle nebbie sul lago d’Idro in marzo, quando le campagne dormono ancora. Nella valle si vive in sintonia con la natura e Lorenzo, da buon valligiano, riproduce nei suoi paesaggi questa sintonia, che non è affatto piatta o ripetitiva. Anzi, è dinamica e sempre rinnovata, e per capirlo basta pensare a certe violenze dei temporali, alla tramontana che si infila da nord, alle onde del lago d’Idro, minime a tratti oppure inquiete nelle varie stagioni e ore della giornata. In qualche caso la luce di Lorenzo riproduce proprio il dinamismo, e sembra di vedere ballare le vele, muoversi le nuvole, scendere la sera. Ma Lorenzo è capace anche di altri toni, toni e soggetti ben diversi, quando sembra che sia preso da una sorta di furia creativa e allora esplodono i rossi e i blu, i colori squillano. Svaniscono i paesaggi, la luce impazzisce e la fantasia della rappresentazione ha la meglio su tutto. Il suo occhio sensibile insomma restituisce allo spettatore una gamma ampia di emozioni, e che cosa altro si può chiedere a un artista?

 

Il "pollaio".

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Il "Carnevale Bagosso".

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Le "Vele".

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Lorenzo Bacchetti - Artista - Pittore

 

Via Caduti 136 - Ponte Caffaro (BS) - 25072 - Bagolino - Italy

Cel. 345-8431298

 

Facebook: Bacchetti Lorenzo

TESTIMONIANZE

Hanno parlato:

 

Giornale di Brescia, BresciaOggi, l’Eco di Bergamo, la Voce del Popolo, Il Giornale della Valle Camonica, l’Arena di Verona, il Corriere dell’Adriatico, il Resto del Carlino, intervista su sky 830, Lombardia News.

 

È inserito sui vari cataloghi:

 

Quadrato, AAV (sinestesie), Cento Artisti Cento (Catalogo), Stagione d’Arte Sebina, Elitè selezione Arte Italiana, Stile Arte, C.A.I (Censimento Artistico Italiano), Centro Diffusione Arte, Brescia Arte, Lombardia Arte.

 

Della sua arte è stata pubblicata una monografia: "Tra natura e Folklore", edizioni Vallesabbia.

 

Hanno scritto:

 

Alfredo Bonomi, Ugo Vaglia, Alberto Zaina, Virgilio Manna, Achille Petrocchi, Giancarlo Marchesi, Gilberto Vallini, Daniela Bellot, Rosanna Rossi, Michela Valotti, Romeo Seccamani, Ubaldo Vallini, Giovanni Quaresmini.

 

E’ presente sui siti:

 

www.esquare.it

http://movimentoitownarte.com

AABAssociazione Artisti Bresciani

https://www.vallesabbia.info

https://www.facebook.com/

"TRASPARENZE"

di Michela Valotti

Una pioggia impertinente sorprende l’artista al lavoro, punteggiando di bolle irregolari l’umido foglio che fronteggia la superficie lacustre.

Piove sul bagnato”, verrebbe da dire, fuor di metafora.

Ma l’artista non si oppone all’accidente atmosferico e, come per gioco, concede alle gocce di dialogare con l’acquerello, ottenendo così palpabili variazioni cromatiche, giocate sui tenerissimi colori pastello offerti da un mattino vaporoso e avvolgente.

È così che nasce, spontanea e verace, la pittura di Lorenzo Bacchetti, “pittore della domenica”, tenacissimo difensore di quello spazio tutto privato che si consuma nel chiuso del piccolo atelier di casa, quando non, più spesso, nelle ampie radure del lago, anzi dei laghi.

Lorenzo ha imparato da Ugo Moreno a Malcesine la rara tecnica che gli consente di cogliere l’impressione repentina e struggente di certi tonalismi. Il castello di Malcesine sgorga come un tappeto sfilacciato sulla carta marezzata. Il pennello sfiora il supporto di getto, senza disegno preparatorio, senza l’ambizione di riempire il foglio, perché l’acquerello si fa anche in negativo, “per via di levare”, scontornando le bianche vele guizzanti.

Emergono allora, con pochi tratti, gli scorci del Garda e di Idro, ma anche i poetici dettagli dei rustici valsabbini, un balcone fiorito e l’interno di un pollaio. Su su fino a Bagolino, dove il Carnevale offre lo spunto per ritrovare quella naïveté cromatica che odora di folklore. Dove, ancora una volta, la curiosità dello sperimentatore si coniuga con il dettaglio descrittivo. Qui Lorenzo non rinuncia a definire i contorni, recuperando, così, quei rivoli di colore che la fine carta giapponese disperde nella tramatura. Simbolico gesto che, al di là dell’intento documentario, ritrova il gusto della caricatura, gareggiando con l’illustrazione per l’infanzia.

La musica, nel Carnevale bagosso, non manca mai. Ritmo vitale dell’intera mise en scene, traspare nei movimenti talvolta scomposti dei figuranti, talaltra, più semplicemente, nello strumento musicale, appena tratteggiato, nelle allegorie visionarie delle ultime prove.

È qui che si consuma l’altro fortunato filone del pittore, nell’accostamento frenetico e poeticissimo di fugaci macchie, impressioni evocative di accadimenti e proiezioni memoriali, nella sincera adesione a quel mondo insieme pittoresco e caotico, “liquido” come direbbe Baumann, che connota la nostra contemporaneità.

 

Il "pollaio".

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Il "Carnevale Bagosso".

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Le "Vele".

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Lorenzo Bacchetti - Artista - Pittore

 

Via Caduti 136 - Ponte Caffaro (BS) - 25072 - Bagolino - Italy

 

Facebook: Bacchetti Lorenzo